Castelvetrano
L’origine di Castelvetrano risalirebbe alle antiche popolazioni sicane di “Legum” e successivamente alle colonie dei cosiddetti veterani selinuntini destinati alla custodia delle derrate da cui l’antico nome “Castrum Veteranorum”. L’esistenza della città è documentata a partire dal dominio angioino. E’ nel 1299 che Castelvetrano viene concessa ai Tagliavia futuri principi della città, il cui nome si muterà nel tempo in Aragona e Pignatelli. Castelvetrano raggiunse l’apice del suo splendore con Carlo d’Aragona, il “Magnus Siculus” ricordato da Manzoni quale governatore dello stato di Milano nel 1582. Con lui l’amministrazione della città fu snellita e resa più razionale. Carlo sollevò il problema dell’approvvigionamento idrico della città mediante l’acqua di Bigini, dando inizio ad un’opera colossale per l’epoca. La prosperità della città come centro agricolo è dovuta principalmente alla coltivazione di vigneti e uliveti e all’esportazione di olive, olio e vino. L’economia cittadina, dal secondo dopoguerra, si è incentrata sul settore primario, con qualce tentativo di sviluppo del metalmeccanico e dell’industria del legno, ma punta oggi soprattutto sul turismo, come testimoniano le numerose strutture ricettive. Castelvetrano offre l’occasione per una visita culturale tra chiese e monumenti: quella di San Domenico, del Carmine, la Matrice, dell’Annunziata. La città si lega al filosofo Giovanni Gentile, massima espressione del Neoidealismo italiano ed artefice di una fondamentale riforma della scuola, ma anche allo storico Virgilio Titone. Con le sue borgate marinare di Triscina e Marinella di Selinunte, il parco archeologico più grande d’Europa, Castelvetrano costituisce il punto di riferimento di tutta la Valle del Belìce, puntando sullo sviluppo turistico e sulla valurizzazione delle risorse agricole, vinicole e olearie.
Erice
La città della pace, qui, a settecento metri di altezza, fra i vicoli acciottolati percorsi dalla storia, russi e americani hanno detto basta alla guerra fredda, qui arabi e israeliani sono chiamati a sancire l’inizio di una nuova era di fratellanza. Erice è anche la citta delle chiese e dei ricordi: qui ogni cosa riporta al tempo che fù, dall’antico castello di Venere attorniato dal giardino del Balio con le sue torri, alla Matrice in stile neogotico che dal XIV secolo sorveglia il mare e l’orizzonte, alle mura elimo-puniche, al quartiere che gli spagnoli iniziarono nel 1600ma non portarono mai a compimento. Affacciarsi da Erice è come spaziare sui ricordi più belli di questa terra. Tra le stradine medievali Erice sembra aver votato alla dea dell’amore e della bellezza ogni singolo metro, ogni singolo minuto dei suoi giorni, così vicini al cielo eppure così misteriosi, avvolti in una nebbia che ci riporta, bambini curiosi, nel mondo delle fate e dei draghi buoni, nel mondo degli dei e degli eroi. A rendere Erice ciò che è, “il paese lontano lontano” delle favole, è il lavoro degli uomini che lungo i tantissimi secoli di storia hanno costruito questo borgo mettendo pietra su pietra, edificando le oltre sessanta chiese che si possono visitare e conservando quanto di più sacro ci sia stato qui per il mondo antico: il castello di Venere, che oggi ci viene tramandato nella sua versione del XII secolo. Da non perdere anche il museo Cordici che ospita il capolavoro “L’Annunciazione” di Antonello Gagini.
Marsala
Punta estrema della SIcilia, Marsala attrae il visitatorecon i suoi colori giallotufo, azzurromare, rossotramonto, biancosale, verdevigneto. Una città dalle origini fenicie, ricca di contenuti e bellezze, con un carattere archeologico-ambientale che avvolge tutto il suo patrimonio artistico. Chiese e santuari, ipogei e grotte, necropoli e luoghi di culto, relitti marini e statue a dimensione umana. L’antico e il moderno si svela ancora oggi a Marsala le cui radici affondano nel IV secolo A.C., quando dal mare giungono i fenici e fondano Mozia nella laguna dello Stagnone. Poi la nascita di Lilybeo (397 a.c.) e un susseguirsi di popoli che da qui passarono: romani, arabi, normanni, svevi, angioini, spagnoli. Gli ultimi ad approdare, nel 1773, furono i commercianti inglesi cui si deve la scoperta del liquoroso vino Marsala. Poi, nel 1860, sbarcò il generale Garibaldiche guidò i Mille verso l’Italia unita. Città d’arte e ad economia prevalentemente turistica, Marsala offre spunti interessantiper programmare un viaggio in questo versante della Sicilia dove si coltiva il valore dell’accoglienza tipicamente mediterranea. Un tuffo nella Marsala antica, da piazza San Girolamo, con segni evidenti delle civiltà fenicia ed ellenistico-romana, alle testimonianze arabe. Ed ancora la maestosa cattedrale, il cinquecentesco complesso San Pietro a torre cuspidata, il cassaro (via XI Maggio) sull’antico decumano massimo, il palazzo VII Aprile che ricorda i moti del 1807. Da qui suggestiva è la vista del mare attraverso Porta Garibaldi, lo storico ingresso alla città nel quartiere spagnolo. Altre tappe dell’itinerario artistico e culturale sono la Grotta della Sibilla, il museo Archeologico, la Laguna dello Stagnone. Qui, tra saline e mulini a vento, sostano e nidificano fenicotteri, aironi e cavalieri d’italia. L’isola di Mozia, con il museo e il greco Giovinetto in tunica, è lì a due passi.
Mazara del Vallo
Il balcone del Mediterraneo”. Così è stata definita Mazara del Vallo da storici e intellettuali. Città di pace e tolleranza, terra di frontiera tra Greci e Feenici, la città è cresciuta e si è articolata lungo il suo porto canale. Importante centro commerciale nel periodo romano, nel 827 d.c., per tre lunghi secoli è stata dominata direttamente dai Musulmani, fino all’avvento dei Normanni (1072). Nel 1097 il Conte Ruggero vi convocò il primo Cconvegno Parlamentare per regolare la questione delle decime. Il territorio di Mazara, di grande valenza culturale e naturalistica, si estende da Capo Granitola a Capo Feto ed è attraversato dai fiumi Mazaro e Delia. La costa si presente rocciosa nella parte sud-orientale. Lì i fondali del mare cristallinosono un vero e proprio paradiso dei sub. Nella parte sud-occidentale, invece, primeggia la bianca spiaggia di Tonnarella, tra le più lunghe e attrezzate della Sicilia. Città delle 100 chiese, Mazara è sede di Diocesi. La bellissima Cattedrale si erge nel cuore del centro cittadino: tra Piazza della Repubblica, dove hanno sede il Seminario Vescovile e il Museo Diocesano, e via del Santissimo Salvatore, dove un tempo sorgeva l’antico Castello Normanno, del quale sono visibili i resti dell’Arco. La pacifica convivenza e tolleranza tra culture, religioni e popoli diversi sono a Mazara del Vallo valori assoluti, testimoniati dalla presenza di circa 5000 lavoratori maghrebini, soprattutto tunisini, che operano nel settore trainante dell’economia Mazarese, la pesca, e rappresentano il 10% della popolazione residente. Dal mare, oltre ai pesci prelibati, è stato riportato alla luce dopo un sonno millenario il Satiro Danzante, un bronzo che raffigura il mitico personaggio in movimento di danza vorticosa. Il centro storico di Mazara con i suoi vicoli e l’antica Casbah, il mare, la simpatia e la cordialità della sua gente sono componenti del territorio che punta sullo sviluppo turistico.